LE NUOVE TERAPIE DELL'OBESITA'

La realizzazione di farmaci analoghi di ormoni intestinali che informano l'organismo riguardo agli alimenti che sono stati assunti e che saranno assorbiti ha completamente modificato la terapia dell'obesità.

Il Professore Enrico Carmina ha diretto la prima sperimentazione che utlizza semaglutide, un analogo di un ormone intestinale - GLP-1, nelle pazienti obese con sindrome dell'ovaio policistico ed insulino-resistenza.

Quali sono stati i risultati dell'utilizzo della semaglutide nelle pazienti obese con PCOS?

 

Nella nostra sperimentazione iniziale che utilizzava basse dosi (0,5 mg s.c. una volta la settimana) di semaglutide abbiamo riscontrato un importante perdita di peso nel 70% delle donne obese con sindrome dell'ovaio policistico.

 

Quali sono i possibili progressi nella terapia dell'obesità con questi farmaci?

 

Penso che siamo solo all'inizio di una grande rivoluzione terapeutica. Non solo stiamo imparando ad usare meglio la semaglutide ma un nuovo analogo (doppio di GLP-1 e GIP) è già entrato in commercio negli USA (col nome Zepbound) e promette risultati ancora migliori della semaglutide.

 

L'uso di questi analoghi sarà limitato solo a situazioni particolari di obesità?

 

No, i risultati più incredibili sono stati ottenute nelle malattie del fegato. A giugno 2024, sono stato a Boston ad un grande congresso di malattie del fegato dove la terpia con semaglutide veniva presentata come la maggiore rivoluzione degli ultimi anni nella cura delle steotaepatiti (MASH). Anche in questo caso siamo all'inizio di una nuova era terapeutica che cambierà il futuro di tanti pazienti.

Il 30% delle donne obese con PCOS non ha risposto alla somministrazione di semaglutide. Come mai?

 

Inizialmente abbiamo ipotizzato che esistessero forme diverse di obesità, ma poi, sulla base dei dati che arrivavano dagli USA e dalle indicazioni dell'FDA, abbiamo compreso che una quota di donne obese richiede dosi più elevate di semaglutide.

 

Da luglio è disponibile anche in Italia un prodotto, il wegovy, che contiene semaglutide e che viene consigliato per la terapia dell'obesità. 

 

Il grande vantaggio del wegovy è la possibilità di utilizzare dosi più elevate di semaglutide. Infatti il wegovy viene venduto anche a dosi di 1, 1,7 e 2,4 mg.  Attualmente la dose consigliata è quella di 1 mg s.c una volta la settimana ma in situazioni particolari e, con i dovuti accorgimenti, si possono utilizzare dosi più elevate (1,7 o 2,4 mg).

 

Esiste una correlazione fra dose efficace di wegovy e severità dell'insulino-resistenza?

 

Si, i nostri dati e l'esperienza in un gran numero di pazienti, indicano che dosi elevate di semaglutide sono necessarie in pazienti con severa insulino-resistenza. In atto, sto studiando la correlazione fra severità dell'insulino-resistenza e dose di semaglutide necessaria per la perdita di peso. 

Quali sono i rischi legati alla somministrazione di semaglutide?

 

In generale la semaglutide è ben tollerata e da meno problemi gastro-intestinali di altri farmaci di uso comune come la metformina.

Tuttavia, a dosi elevate il farmaco può essere dannoso per il pancreas. Inoltre, studi sui ratti trattati con dosi molto elevate di semaglutide hanno mostrato la possibilità di sviluppo di carcinomi tiroidei particolari. Per quanto, nell'uomo questi casi di tumore non siano stati eveidenziati, la terapia con semaglutide ad alte dosi richiede uno screening paricolare della funzione pancreatica e di quella midollare tiroidea.

 

E' possibile somministrare la semaglutide in gravidanza o in donne che cercano di vare un figlio?

 

No. Non ci sono esperienze al riguardo e il farmaco non va mai usato in queste situazioni.